venerdì 31 maggio 2013

Paese che vai...

La gloriosa Ford Focus rossa che ho acquistato per 4.000€ oggi ha dovuto passare la giornata dal meccanico per il tagliando. Quindi oggi sono andato in ufficio a piedi, che poi sono 19 minuti e potrei farlo tutti i giorni se fossi meno pigro.


Al ritiro dell'auto mi sono trovato vicino ad un signore sui 65 anni che aspettava anche lui che l'auto fosse pronta, barba bianca, pantaloni di pelle da motociclista con bretelle su una maglietta della Moto Guzzi. Non sono mai stato uno che attacca a parlare, fondamentalmente non mi interessano gli estranei, ma da quando sono qui ho imparato che nei rapporti umani una piccola iniziativa può portare a grandi soddisfazioni, se non altro per la curiosità di conoscere meglio questo paese. Non sempre ovviamente, ma il costo è così piccolo che val la pena provarci. E devo ammettere che parte dello stimolo viene da questo blog: catturare storie e situazioni da poter raccontare un po' come farebbe un cronista.

Quindi approfitto della maglietta Moto Guzzi per attaccare discorso dicendo che abito vicino a Mandello sul Lario, che lui conosce meglio di me essendo stato in pellegrinaggio alla Guzzi e avendo dormito nel campeggio antistante. Tant'è che mi corregge con "Mandello del Lario".
Parla di queste moto con trasporto, mi snocciola tutti i modelli che ha avuto, e dire che io non le ho mai filate di striscio considerandole troppo provinciali, oltre che esteticamente e tecnicamente datate. La Moto per me è sempre stata la Harley Davidson, almeno fino a quando non hanno cominciato a invadere le strade italiane, o meglio, le strade davanti ai bar.
Eppure se fossi cresciuto qui, molto più vicino a Milwaukee (Harley Davidson) che a Mandello del Lario, magari avrei subito il fascino esotico di queste bicilindrinche, classificando le imperfezioni alla voce "personalità".
E mi racconta di un viaggio attraverso l'Europa con una "Cinquecento", io gli chiedo "Fiat Cinquecento?" e lui "no, Guzzi Cinquecento!!!!" (che figura...)
Ha coronato il sogno di un lungo viaggio sulla moto mitica nella terra in cui è stata costruita... uhmmmm....dov'è che l'ho già sentita questa storia?


Insomma un tipo simpatico, parliamo per mezz'ora, mi dice che il figlio ventenne è in giro per l'Europa da 6 mesi, così come molti ragazzi che dopo la scuola fanno 1-2 anni di esperienza all'estero prima di tornare in patria a cercare un lavoro stabile. Beh, certo, facile da farsi se i datori di lavoro non ti guardano come un marziano per aver fatto una cosa del genere. 

Alla fine prima di salutarci si presenta (Colin) e mi dà la mano. Ho notato che nei paesi anglossassoni è buona norma presentarsi anche per un breve incontro casuale. Mi fa strano perchè da noi il presentarsi è un passaggio nel processo di consolidamento di una conoscenza, mentre qui lo si fa anche tra persone che probabilmente non si incontreranno più nella vita. A noi verrebbe da dire: "ma che mi frega di sapere come ti chiami se non ti rivedrò piu?!" Ma va bene, mi adatto volentieri, mi pare una bella formalità.
Comunque ci salutiamo, si allontana, poi evidentemente gli viene in mente una parola italiana,  mi chiama da lontano e mi dice "Marco!!!..... FORZA!!!" e mi fa segno col pugno chiuso. Che tipo!


Cambiando discorso, oggi negli 8 locali caffè dell'ufficio c'era un messaggio dell'amministratore delegato attaccato ad una busta, comunicava la perdita di un collega, ne raccontava il profilo e invitava a mettere una offerta nella busta da devolvere alla famiglia. Le buste sono rimaste lì fino a sera alla mercè di chiunque passasse. Ora voi direte che non c'è da stupirsi, però in altri paesi può capitare che ti freghino pure il pranzo che hai messo nel frigorifero dell'ufficio...

L'uso del cellulare mentre si guida: mi sono informato e per legge è "proibito toccare il cellulare mentre si guida" (anche se si è fermi ad un semaforo), ci sono solo 2 eccezioni: per trasferirlo ad un altro viaggiatore o per fare/ricevere una chiamata se il cellulare è fissato al cruscotto su apposita staffa. Niente sms o email in alcuna circostanza.
E se sei neopatentanto neanche quello, niente auricolari o vivavoce che tenga, pensa alla strada che è meglio.
Ma la cosa sorprendente non è tanto la normativa più rigorosa della nostra, quanto il fatto che gli Australiani vi si attengano, davvero faccio fatica a vedere qualcuno che tiene il cellulare o messaggia mentre guida, perfino al semaforo.
Può sembrare un dettaglio, d'accordo, del resto non mi aspetto che tutti condividano la mia visione integralista. A proposito se tra i 150 amici che leggono il blog c'è qualcuno che mi ha mai visto guidare con il cellulare in mano che metta un commento!

E a questo punto mi viene in mente il video del famoso autista che guidava l'autobus mentre configurava il blackberry parlando al cellulare e guidando coi gomiti...

Comunque la buona notizia della giornata è che secondo il meccanico la mia compagna di avventura, coi suoi 120.000 km, può ancora darne altrettanti, 4 volte Sydney - Mandello del Lario e ritorno.   Tranquilla, non te lo faccio fare il bagno!

2 commenti:

  1. anche se vai a Napoli passano con il rosso e in sicilia i bambini piccoli manco li legano e non usano il seggiolino...

    Giuseppe

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  2. Sei un grande cronista! Continua così!
    Gianni

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