domenica 1 giugno 2014

La Missione (fallita)

ieri si è chiuso l'anno fiscale della mia azienda e come da tradizione ci siamo trovati in un famoso bar del centro per un brindisi. Fare "un brindisi" da queste parti vuol dire cimentarsi nella difficile arte di bere a dismisura senza attirare l'attenzione dei buttafuori che hanno il mandato di accompagnare all'uscita chi appare troppo alticcio, a quel punto la serata è finita perchè dentro non si può piu' tornare.
Di buono c'è che tutti pianificano la serata in modo da non dover guidare l'auto: rigorosamente mezzi pubblici o taxi per rientrare a casa.
Di solito bevevo una birra e sgattaiolavo via, ma questa volta è finita che mi sono messo a chiacchierare un po' con tutti e alla fine mi sono fermato 6 ore per quella che posso definire la prima serata "australiana doc" da quando sono qui.
Interessante come l'alcool renda tutti piu' aperti al dialogo. C'era un ragazzo che vedo sempre nella palestra aziendale, ci siamo incrociati 1000 volte mentre ci avvicendavamo agli attrezzi e mai un saluto o una battuta, come se fossi trasparente, decisamente antipatico. Ieri sera mi si è avvicinato, si è presentato e mi ha attaccato un bottone infinito sulle sue tabelle di allenamento. In realtà lo seguivo fino ad un certo punto tra la musica, la sua parlata un po' impastata e i drink che avevo in testa, ma oramai ho sviluppato una tecnica di incomprensione attiva che mi consente di non fare la figura dello stupido. Si tratta di focalizzarsi sulle espressioni facciali di chi parla e di seguire almeno il tono del discorso, buttando lì un intercalare al momento opportuno ("I see", "oh, really?" "ah, ok!"). Funziona bene, ma il problema sono gli interlocutori sarcastici perchè di fronte ad una faccia seria non colgo il momento giusto per sorridere alla battuta. Risolvo cercando di stare alla larga da questa categoria di persone se le condizioni di rumore ambientale non sono ottimali.
Insomma, di riffa o di raffa ho parlato con un sacco di colleghi che non conoscevo e ho scambiato pacche con altri con cui in passato avevo solo parlato per motivi di lavoro. Devo riconoscere che l'alcool è un incredibile ponte in questi eventi, eliminando i formalismi e i ruoli dell'ambiente lavorativo, e non partecipare a questi momenti vuol dire perdere un'occasione per integrarsi.
E in quest'ottica i drink vengono offerti a turno da una persona che poi li mette in nota spese (a fine serata mi sono trovato in tasca ricevute per 64$ di soli drink).

Comunque questa mattina mi sono svegliato presto per la missione di cui al precedente post, non scevro da un "inspiegabile" cerchio alla testa.
Recupero Michele e ci dirigiamo verso le Blue Mountains. 

 
nebbia e pioggerella non ci fermeranno!

Prima tappa l'ufficio dei Ranger a comperare le mappe e a farci dare un localizzatore satellitare da usare in caso di emergenza. E' gratuito, ma bisogna compilare un modulo con tutti i dettagli della camminata: partecipanti, attrezzatura (pioggia/freddo/tenda/acqua/cibo/ etc), numeri di telefono di emergenza,  itinerario previsto. Su questo ultimo punto ho dovuto mentire perchè il ranger ci ha detto che il sentiero che volevamo fare era chiuso.
Infine la presa visione di 3 clausole: che prometto di restituirlo, che mi impegno ad attivarlo solo in condizioni di reale emergenza e che sono consapevole che l'attivazione del dispositivo non costituisce un obbligo per le squadre di soccorso a intervenire.
Tutto chiaro.
Mi spiegano il funzionamento: sollevando l'antenna scatta una segnalazione di emergenza, la posizione viene trasmessa ai soccorritori tramite satellite e viene mobilitato l'elicottero per il recupero.


il telecomando per l'elicottero :-)


Qualche chilometro di strada sterrata e poi proseguiamo a piedi imboccando il sentiero che è
ufficialmente chiuso, chissà poi perchè?!

 
l'albero mangia-cartelli

le difficoltà non mancano ma il morale è alto

Si procede lentamente, il terreno si rivela difficile, con forti dislivelli, diversi punti da fare a 4 zampe e torrenti da guadare. Arriviamo ad una frana che interrompe il sentiero, per proseguire o si cammina nel fiume o si scala una collina decisamente troppo ripida per non farsi male. Un occhio anche all'orologio: siamo in marcia da due ore e non siamo neanche ad un terzo dell'andata... con il tramonto che si avvicina decidiamo a malincuore di abortire la missione.


una frana interrompe il sentiero


dopo due ore eravamo ancora lontanissimi, ci sarebbero voluti due pernottamenti in tenda per riuscire ad andare e tornare
La lezione di oggi è che 4 km di sentiero di montagna possono richiedere 6 ore di cammino e non 1 come suggerito da Google Maps. La seconda lezione è che se un sentiero è chiuso magari c'è un motivo!

 
finalmente alla macchina!


la mia credibilità di escursionista ha subito un duro colpo oggi


ma in fondo ci siamo divertiti!

2 commenti:

  1. "Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere" (Baudelaire)

    Però, mi sento di poter affermare che, almeno in questo, noi italiani non abbiamo bisogno di bere per renderci più aperti al dialogo e per abbattere i formalismi (con tutti i pro e contro del caso ... : -))
    Candy

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  2. Ma nell'ultimo scatto hai avuto una visione? Ma che faccia hai ? ;-)
    Candy

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