Dovevamo trovarci per giocare a green bowling, per noi sarebbero le bocce sul prato, anche se ad occhio mi pare che qui la boccia sia di dimensioni maggiori delle nostre.
Sì lo so cosa state pensando: a 26 anni il bocciofila non era la prima cosa che ci veniva in mente dovendo organizzare la festa di compleanno.... ma stiamo parlando di due cose diverse.
Aria aperta, sole, birra, musica, barbeque e piedi nudi, ci sono tutte le icone australiane!
inutile che mi cerchiate perchè non ci sono, sono foto che ho scaricato dal sito del bocciofila! La realtà è che minacciava pioggia e abbiamo cambiato programma in favore di attività indoor: il bowling.
Sono tutt'altro che astemio, quindi il mio non è certo moralismo, ma vale la pena di notare come tutti (ma TUTTI) gli eventi sociali siano costruiti attorno al consumo di alcool. Quasi come se dovendo organizzare qualcosa la domanda fosse: "con cosa accompagnamo il bere?"
Giovedì ad esempio ho partecipato ad un evento di Marketing della mia azienda in un bel locale sulla baia che è chiamata Darling Harbour (bel porto). Dovevo ricevere dei clienti e parlare dei nostri prodotti, ma il clou dell'evento era più tardi, tra le 5 e le 7, fascia oraria in cui si socializzava al bar e per due ore si poteva ordinare tutto il bere che si riusciva a mandare giù. Io però alle 4 ero già ritornato in ufficio a lavorare su una urgenza... è una cosa che mi perseguita da quando sono qui: non riesco quasi mai a godermi questi momenti di relax, c'è sempre un incendio da spegnere, c'è sempre una cosa più importante che stare lì a bere e mangiare tartine. Forse è un retaggio italiano, il non riuscire a girare l'interruttore on/off, il prendere le cose sul personale e portarsele dietro oltre l'orario lavorativo. Quale sia il motivo, spero prima o poi di australianizzarmi un po' di più, di riuscire a farmi una passeggiata in centro senza camminare di corsa facendo lo slalom tra passanti fastidiosamente lenti, senza accanirmi sul pulsante del semaforo pedonale nella speranza che accelleri il verde.
Forse è colpa dei 33 anni di vita a Milano...mah!
Tornando alla festa di compleanno, siamo in una ventina tra francesi, australiani, italiani, spagnoli, iraniani e qualcun altro che mi sto dimenticando. Man mano che arrivano noto che sono tutte coppie, mi viene il dubbio che mi abbiano invitato per cantare "O Sole Mio" mentre cenano su tavolini a lume di candela... ma per fortuna arrivano altri ragazzi a spaiare i conti.
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tempo uggioso e Babbo Natale in versione guardone a Darling Harbour |
Partite di bowling a Darling Harbour e poi via sotto una pioggia tropicale per andare a Chinatown per cena. Ci vorrebbero gli anfibi, ma è sabato sera e in giro si vedono solo ragazze con trampoli e minigonne. Tra di loro è concorrenza selvaggia, una lotta alla gonna più corta e al tacco più alto, e tra grandi sorrisi, sguardi in tralice alla ricerca di imperfezioni e cellulite. Proporrei che almeno un sabato all'anno facciano una moratoria e per una volta si possano mettere abiti comodi e funzionali. Che discorso da vecchio!!!
A Chinatown ci infiliamo in un micro ristorante specializzato nei dumplings, i ravioli. Alla buona, coi tavolini di fianco alle porte spalancate sulla strada dove imperversava il diluvio e aria gelida, mi gusto un piatto di vermi fritti, ehmm, di straccetti di maiale con piadine (pancakes).
Delizioso! E solo 10$ di cena, anche grazie alle bottiglie di vino che abbiamo comperato prima al negozio di liquori. Già perchè qui molti ristoranti sono bring-your-own (BYO) nel senso che puoi arrivare con la tua bottiglia di vino e il ristorante ti porta i bicchieri. Ve lo immaginate in Italia?!
Del resto mi pare giusto che un ristorante si differenzi per il cibo e non per mettere sul tavolo una bottiglia senza alcun valore aggiunto.
E mentre sono al ristorante i miei dubbi vengono sciolti: il giovane ingegnere italiano con cui chiacchiero è fidanzato con lo spagnolo con cui continua a scambiarsi i piatti. Lo ha conosciuto lavorando in Spagna, poi si sono trasferiti in UK per lavoro, finchè incapaci di adattarsi al tempo orrido di Manchester hanno deciso di venire in Australia.
Ok, ho capito.... "Oh sole mioooooooo!!!"
Ci trasferiamo nel centro città (la city) per andare in una discoteca con i tavoli da biliardo, o una sala da biliardo con pista da ballo. All'ingresso la security chiede a tutti i documenti per verificare la maggiore età, beh... non proprio a tutti :-(
Controllo col metal detector e poi siamo dentro. Varia umanità, gruppi di cinesi, caucasici, mediorientali, raramente assortiti.
Guardandomi attorno ho come l'impressione che la pioggia abbia ristretto ulteriormente gli abiti, specialmente alle ragazze impegnate nei tiri a biliardo.
Niente foto per il blog, avrei rischiato una rissa!
Si sono fatte le ore piccole, mi congedo dalla compagnia, girovagando per la city alla ricerca dell'autobus che mi riporterà a casa a 15 km di distanza.
Mentre lo aspetto osservo l'umanità che a quest'ora affolla le strade del centro. Ragazze che camminano sotto la pioggia con le scarpe in mano, ubriachi dallo sguardo perso, uomini che si fermano in mezzo alla strada per sfidare le automobili, urla e imprecazioni gratuite.
E' il sabato notte della city, così diverso dal silenzio del mio quartiere di villette, dove il massimo che può capitare è una timida apparizione dell'opossum nel giardino sul retro.
Mi sembra il racconto di un sabato sera a Londra :) solo che lì sono anche fatti di pasticche
RispondiEliminaEccomiiiiiiiiii. Sabato sera prossimo sono li, prepara la brandina.
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