giovedì 17 aprile 2014

Una bottiglia costata cara

Notizia di oggi: il premier dello stato del New South Wales (di cui Sydney è la capitale) ha rassegnato le dimissioni a seguito di uno scandalo legato ad una bottiglia di vino.

Facciamo un passo indietro. In Australia dal 1988 c'è una commissione, chiamata ICAC (INDIPENDENT COMMISSION AGAINST CORRUPTION) una task force per la persecuzione dei reati compiuti da pubblici ufficiali.
La prima cosa che ho pensato è che sarebbe una gran bella cosa se ci fosse una commissione dedicata alla corruzione anche in Italia. Una commissione con ampi poteri investigativi e aperta al cittadino per le segnalazioni grandi e piccole, anche in forma anonima. Basta compilare un questionario on line, circostanziando il piu' possibile l'accaduto e possibilmente indicando le proprie generalità per poter essere contattato per eventuali conferme. Nelle FAQ si chiarisce che in nessun caso si rischia il reato di diffamazione e che la propria identità resterà segreta.
E invece cosa abbiamo in Italia?  Un organismo fantoccio creato nel 2013 (25 anni dopo) e privo dei poteri che sarebbero necessari. Si chiama ANAC, costa 4.5 milioni all'anno e ha il compito di far adottare agli enti pubblici (dai ministeri fini agli enti locali) un piano anticorruzione. Peccato che non possa comminare sanzioni, quindi gli enti pubblici semplicemente se ne sbattono e il sistema clientelare italiano può dormire sonni tranquilli.
E quindi cosa ottengono i contribuenti italiani da quei 4.5 milioni che spendono?
Un bel rapporto annuale pieno di lagne
Ma ora c'è Fonzie al governo e un mese fa:
Quando Matteo Renzi ha parlato con Raffaele Cantone per comunicargli l’intenzione di affidargli la guida dell’Authority anticorruzione, il magistrato ha spiegato al neopresidente del Consiglio che per ottenere qualche risultato bisognava mettere l’organismo in condizione di lavorare seriamente. «Quello è scontato — gli ha risposto il premier —, per noi è un fattore d’immagine molto importante».

 Mi raccomando, conto su di voi per dare un occhio se alle promesse seguono i fatti.

Ma torniamo alla bottiglia di vino.
Dalle indagini dell'ICAC è risultato che il premier Barry O'Farrell ha ricevuto da Nick di Girolamo ( il capo della società privata che costruisce infrastrutture idriche per conto dello stato) una bottiglia di vino da 3000$ che ha "dimenticato" di dichiarare sul registro delle donazioni come da policy anticorruzione.

Ieri davanti alle telecamere il premier ha negato categoricamente di averla mai ricevuta (qui il video) , questa mattina l'ICAC ha diffuso un biglietto di rignraziamento che il premier aveva mandato a Di Girolamo per ringraziarlo e un'ora dopo il premier è tornato davanti alle telecamere per scusarsi e dare le dimissioni.

Ecco, credo di questo avrebbe bisogno l'Italia: 
  1. un organismo indipendente per combattere la corruzione a tutto campo
  2. corruttori così naif da mettere in nota spese un regalo per un politico
  3. politici così naif da mandare biglietti di rigraziamento
  4. politici che danno le dimissioni nel giro di un giorno per una bottiglia di vino, senza fare sceneggiate, urlare al complotto e attaccarsi alla poltrona.
 
una faccia per bene: Nick Di Girolamo


Il premier dimissionario O'Farrell

La nota spese di Di Girolamo

la bottiglia, Penfold Grange 1959, anno di nascita del premier


il biglietto di ringraziamento

 

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