martedì 3 settembre 2013

Queensland - Quarta Parte (e ultima)

Proseguiamo verso nord, la meta è Cooktown, lo storico punto di approdo del capitano Cook nel 1770.

Spiagge deserte, fiumi, foreste, polvere, operai stradali come vicini di tenda, ci piace questo viaggio "basic".

Il cellulare continua ad essere inutilizzabile, e infatti la gente da queste parti gira con dei grandi antennoni sulla macchina per poter comunicare via radio. Che poi più che macchine sono mezzi anfibi pronti a tutto, e il nostro SUV alla milanese fa un po' pena per dimensioni e equipaggiamento.
Incontriamo una coppia di pensionati su un caravan trainato da un pickup. Come sempre aspettano solo che li guardi per poter iniziare la conversazione con una battuta. Sono partiti alcuni mesi fa da Peth, dalla parte opposta, stanno facendo il giro del continente e non hanno alcuna fretta di tornare a casa: si fermano dove piace, un barbeque, una birra, un buon libro e se si annoiano tampinano il primo che passa a tiro.




notte in tenda circondati dai rumori degli animali, al Crocodylus Village, un nome poco rassicurante!



 il coccodrillo c'era ma per fortuna in gabbia

era ora che Giulia imparasse a tirare di stecca, io alla sua età le buttavo tutte dentro con un solo tiro!










Silvia ha ricevuto delle proposte da questo simpaticone, ma ha dovuto declinare: "sei troppo basso per me!"

 e ancora spiagge a perdita d'occhio solo per noi





fa capolino la luna e salendo verso il cielo attira il mare verso di sè, in un paio di ore la spiaggia cambia fisionomia invasa dall'alta marea.

E dopo il Crocodylus eccoci alla Tana del Leone, un bar aperto nel 1875. Dispone di aree campeggio, di un fiume crocodile-free per fare il bagno e di bungalow.

è una sosta obbligata per chiunque passi di qui, specialmente per una birra gelata nei mesi caldi.
 


ed ecco il nostro bungalow


Il Capitano Cook
ed eccoci all'ultima tappa, Cooktown, la baia dove il quarantaduenne Capitano Cook si rifugiò per riparare il suo Endeavour dopo che per alcuni giorni era rimasto incagliato nella Grande Barriera Corallina. Per liberarsi dovettero buttare a mare tutto quello che avevano, provviste, cannoni, ogni cosa, d'altra parte se la sono vista brutta essendo troppo lontani dalla riva per le scialuppe e non potendo contare sul passaggio di altre navi visto che erano i primi.
Fu in quel viaggio che Cook scoprì l'Australia, fino ad allora c'erano solo delle teorie su una ipotetica Terra Australis Incognita (che in latino vuol dire Terra del Sud), si pensava che dovesse per forza esserci qualche continente a Sud per bilanciare la massa dell'Asia a Nord.

La scoperta avvenne quasi per caso: stavano rientrando dopo aver portato a Tahiti degli astronomi per misurare il previsto passaggio di Venere davanti al Sole e da questo desumere le dimensioni del Sistema Solare. Pensare che con gli strumenti dell'epoca fossero in grado di prevedere dove e quando sarebbe passato Venere al punto di mandarci una nave... per me è meglio della fantascienza.

Questa la baia di Cooktown dove approdò per le riparazioni alla nave, uno dei pochi punti della costa che offre riparo e fondali abbastanza profondi da avvicinarsi a riva.


Eccolo Cook, con la sua inseparabile cerbottana con cui stuzzicava la ciurma nei momenti di noia. O era un cannocchiale?


Il punto dove atterrò (si dice così anche in gergo navale), ora un parco commemorativo all'ingresso della baia della sonnolente Cooktown.
Mi prendo qualche minuto, guardo attorno e lascio che i sassi mi raccontino la scena che hanno visto, vedo il brigantino che entra nella laguna al riparo dalle onde dell'oceano, l'equipaggio festante per aver trovato un approdo dopo giorni a vagare lungo la costa con la nave che faceva acqua, facce perplesse sulla riva...


 A proposito delle sue cineres, Cook morì 9 anni dopo nel corso di un alterco con gli indigeni delle Hawaii
Da Wikipedia: "Cook tornò alle Hawaii nel 1779, dove incontrò il re locale e venne scambiato per Lono, il dio hawaiano della fertilità. Tuttavia, il 14 febbraio presso la baia di Kealakekua alcuni indigeni rubarono una delle scialuppe della sua nave e Cook, in preda all'irrazionalità, ebbe un violento alterco con un folto gruppo di abitanti dell'isola, nella disputa furono esplosi alcuni colpi d'arma da fuoco e Cook venne accoltellato a morte"
Io dico che la ruggine con gli abitanti del posto è cominciata quando si è spacciato per Lono...




Nei due mesi di sosta Cook salì su questa collina (Grassy Hill) per studiare la via d'uscita evitando i blocchi di corallo. Faro a parte questo è esattamente quello che vide
 
 e su quella collina scorse dei curiosi animali con delle grandi zampe che descrisse così: 

As I was walking this morning at a little distance from the one ship, I saw myself one of the animals which had been so often described: it was of a light mouse colour, and in size and shape very much resembling a greyhound; it had a long tail also, which it carried like a greyhound; and I should have taken it for a wild dog, if instead of running, it had not leapt like a hare or deer: its legs were said to be very slender, and the print of its foot to be like that of a goat. . 

"Mentre stavo camminando questa mattina a poca distanza dalla nave, io vidi uno degli animali che erano stati così spesso descritti: era di un colore topo chiaro, e in dimensioni e forma molto simile a un levriero, ma aveva una lunga coda che portava come un levriero, e lo avrei preso per un cane selvatico se invece di correre non fosse saltato come una lepre o cervo: le sue gambe erano molto slanciate e l'impronta del suo piede come quella di una capra."

A Londra la Royal Society aspettava pazientemente il ritorno delle spedizioni per compiere un altro passo avanti nella conoscenza di questo pianeta. A quell'epoca l'unico modo di riportare in patria una immagine era tramite illustrazioni, quindi il disegnatore di bordo e il naturalista disegnarono tutto quello che videro: canguri, lineamenti degli aborigeni, paesaggi, piante,...
Appena giunsero in Inghilterra commissionarono ad un pittore specializzato in cavalli un dipinto del canguro sulla base degli schizzi, delle descrizioni e di una pelle di canguro che venne imbottita per ricostruire l'animale originale.
Questo è il dipinto che fece conoscere il canguro al resto del mondo.


Pensate che combinazione, proprio in questi giorni è alla ribalta della cronaca per via di una contesa tra Australia e Inghilterra. Un museo australiano ne aveva concordato l'acquisto dal proprietario inglese, ma il governo inglese ha bloccato l'accordo per evitare che lasciasse il paese. Ora alcuni enti inglesi hanno lanciato una raccolta di fondi per l'acquisto dell'opera. Vedremo come va a finire, io tifo per gli Australiani.

E gli aborigeni? Così li descrive Cook:

From what I have said of the Natives of New-Holland they may appear to some to be the most wretched people upon Earth, but in reality they are far more happier than we Europeans; being wholly unacquainted not only with the superfluous but the necessary Conveniences so much sought after in Europe, they are happy in not knowing the use of them. They live in a Tranquillity which is not disturb’d by the Inequality of Condition: The Earth and sea of their own accord furnishes them with all things necessary for life, they covet not Magnificent Houses, Household-stuff &c., they live in a warm and fine Climate and enjoy a very wholesome Air. . . . In short they seem’d to set no Value upon any thing we gave them, nor would they ever part with any thing of their own for any one article we could offer them; this in my opinion argues that they think themselves provided with all the necessarys of Life and that they have no superfluities.


Da ciò che ho detto dei nativi della Nuova Olanda possono sembrare le persone più infelici sulla Terra, ma in realtà sono molto più felici di noi europei, essendo del tutto ignari del superfluo e di tutti comfort che in Europa consideriamo necessari, sono felici di non sapere cosa farsene. Vivono in una tranquillità che non è disturbata dal loro stato di povertà: la Terra e il mare di propria iniziativa fornisce loro tutte le cose necessarie per la vita. Non bramano case splendide, mobili etc, vivono in un clima caldo e piacevole con un'aria molto salubre.  In breve sembra che non diano alcun valore agli oggetti che abbiamo dato loro, nè si separerebbero di qualcosa di loro in cambio di qualcos'altro.

A mio parere questo è perchè si considerano già dotati di tutto quello che serve per vivere e non hanno interesse per il superfluo.

Un inglese che invidia il clima australiano... il primo di una lunga serie!

Poi Cook fece rotta per l'Inghilterra ansioso di comunicare al Re la scoperta. In quei tempi i nuovi territori erano di chi vi arrivava per primo e Cook fece prestare giuramento a tutto l'equipaggio affinchè nelle tappe di rientro non ne facessero parola con nessuno. 
E questo giretto li tenne per mare 3 anni... e poi penso alla mia piccola avventura a sole 24 ore di aereo, con skype, email, facebook e blog.... quelli sì che erano veri uomini!

E secondo voi cosa ci fanno questi tre gradini sul molo di Cooktown? Il portamento regale della principessina Vittoria potrebbe darvi qualche indizio...

Furono costruiti in occasione della visita della Regina d'Inghilterra che nel 1970 sbarcò qui da un battello per celebrare i 200 anni dalla scoperta dell'Australia.

Qui finisce la nostra vacanza in Queensland, 7 giorni piuttosto densi:

Non ci siamo fatti mancare molto, l'unico rammarico non aver incontrato il Casuario, l'ennesima creatura australiana, annunciato da molti cartelli ma non pervenuto.

  


questa una foto da internet








1 commento:

  1. Complimenti per il Blog estremamente interessanti le note e i testi e le foto sono semplicemente FAVOLOSE!!! Paolo Davide - Mlano

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