Dopo il post sulla scuola, alcuni mi hanno chiesto cosa ne pensa la diretta interessata, mia figlia Giulia.
Ci si potrebbe aspettare che l'Australia sia il sogno di ogni bambino: natura, animali, vita all'aria aperta, parchi giochi, spiagge, gente meno stressata, scuola più divertente, ... in realtà il discorso è piu' complesso e non ha molto a che vedere con l'Australia di per sé.
L'Australia è quella cosa che ha portato via il papà per un anno, che ha sradicato la famiglia dalle abitudini e dagli affetti, che ti fa sentire ignorante perchè perfino un bambino di 4 anni parla l'inglese meglio di te, che rende il futuro imprevedibile.
Non ci si può aspettare che a quella età si apprezzino le differenze in termini di opportunità di lavoro, di qualità della vita, di livello di civiltà, di sicurezza per sè e le proprie cose, i vantaggi di conoscere il mondo quando il paesello in cui si abita sembra già grande a sufficienza, il valore di entrare in contatto con altre culture quando tutto sembra semplicemente strano ed estraneo, il piacere di vedere un film con le vere voci degli attori.
Quindi, tornando alla scuola, per il momento è vissuta al pari di ogni altra esperienza che facciamo qui in Australia: negativamente.
- La scuola non ha la mensa e i bambini devono portarsi il pasto da casa, mangiando seduti sul muretto in cortile anche nelle giornate invernali.
- Il maestro, un ragazzo simpatico sempre sorridente, fa continuamente battute che fanno ridere tutti, cioè tutti quelli che parlano inglese.
- Le lezioni sono blande, non ci sono nozioni da studiare a memoria, i compiti quasi inesistenti, molto tempo passato all'aperto. Dovrebbe essere il paradiso per un bambino, e invece c'è solo la preoccupazione che tornando in Italia non sarà allo stesso livello dei compagni.
- Le piccole gare e i giochi di squadra sono visti con sospetto per il rischio di fallire e fare brutta figura, le gite sono una occasione per sentirsi fuori luogo.
Le
esperienze della vita ci hanno donato una visione più chiara delle
cose, a discapito della pazienza nei confronti di chi non vede ciò
che a noi pare lampante. Vorremmo
che non perdessero mai la loro innocenza, come quando nel classico scarabocchio osceno sul marciapiede hanno visto la proboscide di un elefante, ma ci piacerebbe che
ragionassero da adulti quando cerchiamo di spiegare cosa sia bene per
loro.
Comunque sia sono fiducioso (in realtà so) che a tempo debito saranno riconoscenti al loro papà, così come è stato per me.
Comunque sia sono fiducioso (in realtà so) che a tempo debito saranno riconoscenti al loro papà, così come è stato per me.
scommetto che a Natale parlera' ingleese meeglio di te o me
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