venerdì 22 aprile 2016

il Giappone - terza parte

Non posso dire di aver avuto molte interazioni con i Giapponesi in pochi giorni di vacanza, ma di sicuro mi sono sembrati un popolo mite, mai aggressivo o rude come viceversa veniamo probabilmente visti noi occidentali.
Nella loro cultura tendono a essere sempre molto diplomatici, ad esempio non rispondono NO ad una domanda diretta se devono esprimere diniego. Temendo di scontentare l'interlocutore daranno una risposta abbastanza elaborata che avrà come ultima parola un NO, diversamente dalla cultura occidentale dove si tende a dire NO e poi eventualmente a spiegare il perchè.
Contatto oculare: altra cosa considerata inopportuna e aggressiva con uno sconosciuto. Il consiglio è di farlo durare poco e piuttosto di focalizzarsi sulla zona del collo mentre si conversa. Questo spiega perche quando si parla con un Giapponese si ha sempre l'impressione che guardi altrove, che per noi sarebbe un segno di imbarazzo o mancanza di sincerità.

Altri gesti
arrabbiato (forse in quanto cornuto ma non necessariamente)

ti chiedo scusa
 
l'inchino è l'equivalente della stretta di mano e la durata e profondità varia in funzione dell'ossequio che si vuole esprimere, per abitudine viene fatto anche se al telefono

versione femminile con le mani incrociate
"non si puo" me l'hanno mostrato quando cercavo di capire se il ristorante era ancora aperto, prima grandi discorsi per non dirmi semplicemente di no, poi visto che non capivo hanno fatto le mani a X. Stesso segno me l'hanno fatto mentre facevo una ripresa all'interno di un locale di slot machine
indicare una persona con l'indice è considerato offensivo, meglio la mano aperta
 
Dare e ricevere regali richiede entrambe le mani. Stesso discorso quando si paga: carta di credito, soldi, scontrino... tutto porto con entrambe le mani
 

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